2008-12-01 // 17:02:55

se non trovo un lavoro alla svelta sono nella merda.

2008-09-11 // 23:49:19

I MARI D'INVERNO

Quanto è freddo il mare d'inverno?
piccole luci bianche
galleggiano nell'aria,
dolci colline di nebbia
rendono oscuro ciò che di più chiaro e limpido esiste nella vita.

Un'entità pensante,
rigida,
scrutatrice di volti.

Un cielo grigio
di esistenzialismi vagheggianti
ingloba in se ed avvolge
i nostri mari d'inverno.

Quante volte mi fermai ad ammirare la tua impetuosa e cupa bellezza,
Quante volte cercai di comprendere la visione di un mondo a te cosi noto e scontato
ma a me cosi oscuro e misterioso...

Piccole luci bianche,
mi indicano la strada per raggiungerti.
-Vieni,che aspetti?-
Un corpo immobile,
un'anima che non sa se vuol sapere.

2008-09-11 // 23:49:00

DISCO DI PLATINO ILLUMINATO DAL VENTO

Disco di platino illuminato dal vento;
nella noia notturna
risiedi accanto al gioioso senno.

Angst von angst,
rinchiudi i tuoi petali
e muoviti alla ricerca del sogno,
giovane viandante,
gli inutili sforzi
del mio navigar nebbioso
rifocillano l'atroce senso di appartenenza.

Il buio.

Dove,dove il mio sforzo avrà fine?
Quale sublime nota,
livellerà l'essenza?

Un profumo;
un fruscio sussurra nell'aria
dolci parole d'amore,
denn ich liebe dich,oh Ewigkeit!

Nella sconfinata distesa della vita,
l'elegia dei nostri silenzi
mi rende partecipe
della sola virtù che possiedo:
L'Innocenza.

2008-09-11 // 23:48:45

THE PLACE WHERE I FOUND MY JAIL

Questo è il luogo
in cui le infanzie
giacciono su sterili strati di ricordi
in cui non è più possibile voltarsi.

Quindi è questo
il fondo di cui sentivo l'odore.

Non credevo fosse possibile
cadere cosi in basso
trovandomi già
disteso a terra,
agonizzante tra cadaveri
fumanti di collera.

Eppure ci sono riuscito,
quei gradini conducevano a questo.

2008-09-11 // 23:48:30

UOMO BLU

La nascita estatica
di un sogno infranto,
la risonanza bulimica
di un'apatia asettica.

Una macchia,
cola
sui miei occhi.

Non VEDO.

Un uomo incappucciato
mi ordina di fermarmi,
[Blu,un colore cosi caldo e avvolgente]
lo impone.

Zusammenbruch!
Rimango fermo su una striscia di sale
e rimpiangendo le vane notti lunari,
attendo.

Volo tra le coste
di questo mare alterno,
Amore e Odio...Odio e Amore...
Disperati mio caro amico
l'unica cosa che resta
é la Vita.

2008-09-11 // 23:48:08

IL GELO

Lacci emostatici
bloccano il flusso di colpevolezze
mai dissolte e mai riconosciute.

Una sosta mattutina
verso il fiore di sangue.
Ghigliottine,
cadono dal cielo.

Tronchi mozzati dall'albeggiar furente,
lividi scarlatti,
sonnolenze purpuree.

Am I falling?
libidini sognatrici
di tumori cromati,
un'alba grigia
nel grigiore sincopato.

Una nascita annunciata.

Quanto è lungo un attimo?
Quanto dura un secolo?
salassi che ricambiano e purificano
gioie terrene che,
nell'incoscienza altalenante,
riflettono tutta l'innoncenza
di una sorte attesa
e mai vana.

2008-09-11 // 23:47:20

RICORDI/L'IMPATTO

Pioggia che cade sulle nostre teste.
Ho sognato laghi di sangue
cadere sul mondo,
lacrime distratte,
assorte,
si spandono tra precipizi diretti verso il nulla.

Solo un uomo.
-Questa non è la mia vita,
questa non è la mia vita!-
Il giovane salice piangente si sradica
dalla propria terra.
Addio padre,addio madre.

tu,
che corri piangendo,
dove sei diretto?
Attendo il tuo arrivo.
Che tu lo voglia o no,
ci incontreremo.
Un sorriso;
quieterà le mie paure.

Deboli goccie di pioggia
bagnano la mia testa.

Piangere per la morte
del proprio pianto.
-Non sò più piangere,
che sia forse l'inverno?-
Il freddo congela ciò che limita il mio impatto.

Crash!

Fermo,
Semplicemente rimango
attendendo il tuo arrivo.
Nulla sarà mai più come ora,
nulla sarà come prima.
Il tuo arrivo...

Dove nascono le gracili salvezze?
Pagine bianche
illustrano la storia della tua vita,
una vecchia foto vi mostra,
tra i cori venerei della notte,
calati tra le sperdute rovine
di un sorriso debole e sofferto.

Pietà per noi esseri umani!
Pietà per le nostre vite!
Che cosa abbiamo fatto per meritare questo?
Quale il nostro peccato?

CRASH!

2008-09-11 // 23:46:56

TRA I CIELI CHE ACCUDISCONO IL MIO DOLORE

Voglio toccare il cielo con una mano,
non m'importa che cielo sia,
mi basterebbe;
afferrare una nuvola,
mi basterebbe;
salire sulle spalle di quel gabbiano.

Mi piacerebbe,
mi basterebbe..

Io vorrei.

Volare.

Mi piacerebbe perdere quota durante il volo
e premendo un piede sulla punta del tuo naso,
grande ed immenso Baldo,
vorrei spiccare il volo.

In alto,
nel cielo.

Arancio,
rosso,
giallo,
viola,
azzurro
e blu.
Questi,
i colori che i miei occhi vogliono vedere,
Non questo schifo,
non voglio il nero,
non il grigio.

Una polvere,
fine ed impercettibile,
entra nel mio naso
e giù,
fino ai polmoni.

Sensibile allo spandersi
di profumi di erbe selvatiche,
mi immergo,
nel più vitale
tra i liquidi che scorrono nel mio corpo.

Adrenaliniche premonizioni.
Sento un tumore crescere in me;
pieno di odio e rabbia,
si espande,
si nutre,
dirompe
e si divincola
da ciò che di bello ancora resta.

Vorrei essere sdraiato
su quella nuvola
che ora,
aleggia nel cielo.
Un pò di leggerezza
per la mia anima stanca.
Capovolgendo
lo sguardo al mondo,
forse,
potrei cogliere aspetti
celati da chissà quale foschia.

Piovono le rondini
dalle flebili note di dolore
che questo manto rosa
ormai trasmette.

E' venuta l'ora,
-Apritevi occhi!-
devo posare il mio piede a terra.

Cupo e odiato,
orrido e infimo dolore,
tu sei tutto ciò che resta.
nella calma di una consapevolezza ormai certa
-certo di essere,certo di sapere-
eccomi a te.

Divorami.

2008-09-11 // 23:46:38

LA PRIMAVERA

E' tutto cosi fragile
e immobile,
ogni singolo istante di vita
sfugge alla mia vista,
riesco quasi ad accarezzarlo con mano;
ad afferrarlo,
ed ecco che scappa
e svanisce
nell'eterno viaggio delle solitudini ostentate.

Potrei dire
di essere un viaggiatore
con destinazione non definita
ma non è cosi,
i miei piedi sembrano cementati a terra
-riuscirò a prendere il volo?-
catene
lacerano i miei polsi.

Corone di spine,
fronti scarlatte.

Che ne sarà di me?
è tutta colpa della primavera.

Sogni e propositi infranti.

2008-09-11 // 23:46:24

RIFLETTERSI/GUARDARSI ALLO SPECCHIO

Sforzarsi,
mentire.

La mia testa scoppia,
le tue parole sono come
reazioni a catena
che sgretolano la mia pazienza.

La tua retorica,
il mio disguto.
L'orrendo disagio
del guardarsi allo specchio.

Tuo figlio,
gioca con un dado a cinque faccie,
la sesta
l'ha persa tempo fa.
umiliazione.

Faccie che si alternano,
giorni che susseguono
alternanze pregne di costrizioni.

Ripetizione quotidiana
di scommesse perse,
ancor prima della puntata.

Quanto punteresti su di me?